Se oggi Grimaldi e la Polifonica restano memoria indelebile della microstoria della città, ciò è dovuto a una serie di ragioni evidenti. Innanzi tutto va sottolineata la complessità con la quale Grimaldi articolò un ambizioso progetto: trasformare un dopolavoro in accademia (e non a caso i programmi culturali della Polifonica s'intitolavano "anni accademici“). A lui va inoltre riconosciuto il merito di aver coperto una richiesta molto ampia con un'offerta musicale altrettanto estesa, che spaziava dai repertori storici alla musica allora contemporanea (Casavola, Mascagni, Giordano, Zimarino, Perosi, Vittadini per non citarne che alcuni). La Polifonica cantava nelle grandi occasioni religiose, nei teatri, durante le feste pubbliche, per cerimonie private, circoli ricreativi o dilettantistici, ma soprattutto nella vecchia sede di Strada de' Gironda. Va ricordato inoltre l’elevato sentimento di fraternità artistica nutrito dal Maestro nei riguardi delle altre Istituzioni musicali baresi: infatti, dal marzo 1944 al settembre 1947, ospitò nei locali della Polifonica il Liceo Musicale “N.Piccinni”, la cui sede era stata requisita nel 1943 per esigenze belliche.
(F. Sassanelli)