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Le Cantate di Johann Sebastian Bach: Decima Domenica dopo la Trinità

gbopera - Dom, 04/08/2024 - 00:03

Nel ciclo di tre Cantate previste per la decima domenica dopo la Trinità, la seconda in ordine di tempo è Nimm von uns Herr, du treuer Gott BWV 101 eseguita la prima volta a Lipsia il 13 agosto 1724. Anche questa composizione appartiene alla tipologia delle Cantate su Corale. La melodia, che è una delle predilette da Bach è quella del Corale Vater unser im Himmelreich di Martin Luteri che ritroviamo in ogni brano tranne che nell’aria nr.2, cantata dal tenore, che è del tutto indipendente dal contesto melodico presente nel corso dell’intera partitura. La lettura del giorno, che presenta il racconto della distruzione di Gerusalemme, era stato associato a quello di morte del lied di Martin Moller (1547-1606) scritto nel 1584 durante la “peste funesta” che aveva colpito le popolazioni tedesche. Il lied del Accanto al rispetto del led originale le parte del lied originale nei nr. 1 e 7, troviamo inserimenti (“tropi”) nei nr.3, 5 e 6. La cantata si apre con un Coro in stile di “Mottetto” su “tenor” con il raddoppio delle parti vocali ad opera del tradizionale quartetto strumentale formato da cornetto e 3 tromboni. La parte del “superior” è a sua volta raddoppiata dal flauto traverso che ritroviamo, con oboe da caccia, anche nel bellissimo duetto tra soprano e contralto (Nr.6) in ritmo di “Siciliana”. I due strumenti, come le voci, solo a tratti si abbandonano alle “fioriture”, alternandosi  nell’intonare la melodia del Corale. Per contro, l’aria del tenore (Nr.2), che conosciamo nella versione con violino concertante, in origine era stata concepita anch’essa per il flauto traverso, uno strumento che Bach sembra aver iniziato ad usare a Lipsia solo dalla seconda metà del 17124. Di bell’impatto anche l’aria tripartita del basso (Nr.4), con tre oboi, uno dei quali da caccia, recanti due citazioni in “Andante” della melodia del Corale nella parte vocale, mentre nella sezione centrale, il Corale viene affidato al terzetto strumentale con il Continuo.
Nr.1 – Coro
Allontana da noi signore, Dio fedele,
la giusta punizione e la grande sofferenza,
che noi tutti,
con i nostri innumerevoli peccati abbiamo meritato.
Preservaci dalla guerra, dai tristi giorni,
dalle piaghe, dal fuoco e dalla rovina.
Nr.2 – Aria (Tenore)
Non agire secondo il tuo diritto,
con noi vili schiavi del peccato.
Lascia riposare la spada del nemico;
Altissimo, esaudisci le nostre suppliche,
affinchè il nostro comportamento colpevole
non ci faccia perire come Gerusalemme
Nr.3 – Corale e recitativo (Soprano)
Oh Signore Dio, grazie alla tua fedeltà,
il nostro paese gode di pace e tranquillità.
Se ci minaccia la tempesta, noi ti supplichiamo,
Dio misericordioso, in tale pericolo sii per noi
portatore di di conforto e salvezza.
Tu puoi, con la tua potenza e assistenza
opporti all’ ostile distruzione.
Mostraci la tua infinita grazia,
e non punirci quando ci cogli in fragrante delitto.
Se i nostri piedi sono sul punto di cedere
per la nostra fragilità, assistici nella tua bontà,
e fa che non aspiriamo che al bene,
affinchè in questa vita, come nell’ altra,
la tua collera e la tua ira,
stiano lontano da noi.
Nr.4 – Aria (Basso)
Perchè vuoi mostrarti così corrucciato?
Già i fulmini della tua ira
si abbattono sulle nostre teste.
Ah, sospendi la punizione, e
attraverso la tua bontà paterna,
mostra indulgenza e pazienza
nei riguardi della nostra fragilità.
Nr.5 – Corale e recitativo (Tenore)
Il peccato ci ha corrotti, a tal punto che,
anche i più devoti, devono essi stessi,
gemere, gli occhi pieni di lacrime:
il diavolo ci tormenta ogni giorno di più.
Sì, è lo spirito maligno,origine di ogni male,
che cerca di farci perdere la salvezza,
e a divorarci come un leone.
Il mondo stesso, non smette le sue allettanti
tentazioni verso la nostra carne e il nostro sangue.
Quaggiù in questa stretta via, noi incontriamo
tanti ostacoli al bene.
Tu sei il solo, Signore, a conoscere la nostra miseria;
aiutaci, Dio misericordioso, aiutaci nella nostra fragilità.
Tu puoi renderci forti e fedeli ai tuoi comandamenti.
Nr. 6 – Aria/Duetto (Soprano, Contralto)
Ricordati della morte amara di Gesù.
Prendi a cuore, o Padre, il dolore del tuo Figlio,
e la soffrenza delle sue piaghe;
queste sono il prezzo per la redenzione del mondo intero.
Mostrami sempre , Signore,la tua misericordia.
Io soffro a causa del mio peccato.
Pensa all’ amara morte di Gesù.
Nr.7 – Corale
Guidaci con la tua destra e benedici
le nostre città e i nostri paesi;
concedici sempre la tua santa Parola,
guardaci dalla rovina
e dagli agguati mortali del diavolo,
accordaci una breve ora di felicità sulla terra,
nell’ attesa di incontrarti per l eternità.
Traduzione Vittorio Marnati

www.gbopera.it · J.S.Bach: Cantata “Nimm von uns Herr, du treuer Got” BWV 101

 

Categorie: Musica corale

Reggio Calabria, Museo Archeologico Nazionale: “Gli dei ritornano. I bronzi di San Casciano” dal 05 agosto a gennaio 2025

gbopera - Sab, 03/08/2024 - 19:34

Risonanze del Passato: I Bronzi di San Casciano Debuttano al MArRC
Un Esposizione Senza Tempo: Statuette, Ex-Voto e Antiche Monete Raccontano Storie di Devozione e Guarigione Attraverso i Secoli, Insieme ai Bronzi di Riace in un Dialogo Continuo di Bellezza e Fascino.
Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria (MArRC) si appresta ad inaugurare una mostra di rara portata storica e culturale: “Gli dèi ritornano. I bronzi di San Casciano”. A partire dal 5 agosto, gli spazi espositivi del museo si animeranno con un corpus di reperti archeologici di eccezionale valore, provenienti dall’antico santuario termale di San Casciano dei Bagni, situato nella provincia di Siena. La mostra mette in luce una serie di ritrovamenti realizzati durante le campagne di scavo del 2022 e del 2023, condotte con meticolosa precisione stratigrafica. Tra i pezzi più significativi figurano statue e statuette in bronzo, ex-voto e una vasta collezione di monete antiche, tutte conservate in condizioni impeccabili grazie alla protezione offerta dalle acque termali. Questi manufatti portano incise iscrizioni in etrusco e in latino, fornendo così una finestra aperta sulla complessa tessitura religiosa e sociale dell’ Il Bagno Grande di San Casciano, teatro di questi straordinari ritrovamenti, si è rivelato il sito del più grande deposito di opere bronzee dell’età etrusca e romana mai scoperto in Italia e uno dei più rilevanti nel panorama mediterraneo. Tra gli oggetti più affascinanti vi sono le riproduzioni di parti anatomiche umane, offerte alle divinità in segno di supplica per la salute o in ringraziamento per guarigioni avvenute, e le statue create aderendo ai canoni della “mensura honorata” (alte tre piedi romani, circa un metro), che ritraggono tanto le divinità adorate quanto i fedeli che le venerano. Questi reperti si datano per lo più al II e I secolo aC, un periodo di intensa trasformazione culturale che vede la progressiva romanizzazione delle città etrusche. La mostra non solo celebra questi tesori archeologici, ma offre anche una riflessione sulle dinamiche di acculturazione e sulle pratiche religiose di un’era in tumultuosa evoluzione. L’esposizione è frutto di un ampio progetto collaborativo promosso dal Ministero della Cultura e gestito dalla Direzione Generale Musei. Gli illustri curatori Massimo Osanna e Jacopo Tabolli hanno orchestrato un allestimento sofisticato, con la progettazione scenografica affidata a Guglielmo Malizia e Chiara Bonanni del Decima Casa – studio di architettura. Dopo essere stata presentata al Palazzo del Quirinale e al MANN di Napoli, dove ha attratto centinaia di migliaia di visitatori, la mostra trova ora una nuova dimora al MArRC, accanto ai celebri Bronzi di Riace, creando un dialogo visivo e tematico tra capolavori dell’ antichità. La supervisione degli scavi è stata una collaborazione tra il Comune di San Casciano dei Bagni, la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura e l’Università per Stranieri di Siena, con il supporto dell’Istituto Centrale del Restauro per i delicati lavori di conservazione. Nonostante le frequenti associazioni iniziali nei media tra i Bronzi di Riace ei bronzi di San Casciano dei Bagni, queste due collezioni di sculture in bronzo presentano differenze significative che meritano un’analisi approfondita per comprendere a pieno il loro contesto storico, artistico e rituale. Quando i Bronzi di Riace furono scoperti nel 1972, il loro ritrovamento fu un evento mediatico di vasta portata che catturò l’attenzione del pubblico internazionale. Queste sculture di guerrieri greci, datate al V secolo aC, sono capolavori dell’arte classica, rinvenuti in acque italiane ma di origine greca. Il loro impatto mediatico fu amplificato dal mistero che circondava la loro origine e dalla loro eccezionale qualità artistica, ritenuti esempi supremi della scultura greca con una tecnica raffinata e una realistica rappresentazione del corpo umano. D’altra parte, i bronzi di San Casciano, scoperti in tempi più recenti durante scavi sistematici in un contesto ben diverso — un antico santuario termale etrusco-romano — non hanno ricevuto lo stesso clamore immediato. Tuttavia, la loro importanza storica è profonda, poiché offrono uno sguardo unico sulle pratiche religiose e sulla vita quotidiana delle popolazioni etrusche e romane. Queste opere, che includono statuette, ex-voto e oggetti rituali, datano tra il II e il I secolo aC e sono spesso legati a rituali di guarigione e offerte alle divinità locali, riflettendo una fusione tra arte e rito. Inizialmente, l’accostamento nei media tra i due gruppi di bronzi può essere stato guidato da una generica associazione basata sul materiale predominante — il bronzo — e sulla loro spettacolare natura di sculture antiche ritrovate in Italia. Tuttavia, le loro storie, il contesto di scoperta, la cronologia e la funzione sono marcatamente differenti. Mentre i Bronzi di Riace sono celebri per la loro maestria artistica e il loro valore estetico universale, i bronzi di San Casciano illuminano aspetti specifici delle interazioni culturali e religiose tra Etruschi e Romani, nonché le credenze e i comportamenti legati alla salute e alla spiritualità. Va da sé che la convergenza dei Bronzi di San Casciano e dei Bronzi di Riace al MArRC non solo amplifica il valore storico e artistico di questi capolavori, ma offre anche un’occasione unica per immaginare e comprendere più profondamente le interazioni culturali e religiose che hanno plasmato il corso della storia del nostro ricco territorio. Photocredit @Mic

 

Categorie: Musica corale

Elisabeth Schwarzkopf (1915-2006). Un ritratto (doc.1981)

gbopera - Sab, 03/08/2024 - 16:33


Soprano Elisabeth Schwarzkopf (Jarotschin, 9 dicembre 1915 – Schruns, 3 agosto 2006)

Categorie: Musica corale

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